giovedì 29 aprile 2010

Verifica e altro

DAL CONSIGLIO PASTORALE


 
Verifica e altro
Lunedì 26 aprile si è riunito il consiglio pastorale parrocchiale per affrontare il seguente ordine del giorno:
  1. Introduzione e preghiera a cura del parroco
  2. verifica delle attività svolte dall'inizio dell'anno pastorale
  3. proposte e sottolineature per la conclusione dell'anno pastorale
  4. novità e sviluppi della progettazione delle opere parrocchiali
Presenti 13 membri. La preghiera di introduzione, una Liturgia della parola guidata dal parroco, dà inizio all'incontro. Si legge e si approva il verbale della seduta precedente. A tale proposito viene aggiunto che il contributo di € 20,00 per l'uso del patronato non è da intendersi come una tariffa, ma un'indicazione per una libera offerta.

 La verifica delle attività pastorali era stata fatta a febbraio. Non ci sono novità particolari se non una certa disaffezione da parte dei ragazzi relativamente all'attività di catechismo e alla messa domenicale soprattutto dopo Pasqua.

 Come chiudere all'anno pastorale? Il parroco propone la chiusura collettiva delle attività di catechismo, di ACR e dei giovanissimi di prima superiore il 2 giugno con un pellegrinaggio a piedi al santuario di Tessara di Santa Maria di Non con la possibilità di sostare fino al pomeriggio e di celebrale lì la Santa messa.

 Si parla anche della necessità di un accordo degli appuntamenti collettivi con l'amministrazione comunale, almeno nei giorni di lunedì e martedì. Si sottolinea altresì che non c'è antagonismo o contrasto tra i due enti anzi, molte sono le occasioni di collaborazione e la parrocchia promuove le proposte di una certa elevatura organizzate dall'amministrazione comunale.

 Come valorizzare i sacramenti? Il problema viene solo sfiorato in attesa di essere affrontato con più risorse il prossimo anno. Si osserva comunque che il Battesimo è l'occasione per i nuovi arrivati di avvicinarsi alla Parrocchia e che a volte questo sacramento è visto più come una tradizione e non è pienamente frutto di convinzione, soprattutto quando in seguito, la famiglia non frequenta più la comunità parrocchiale.

 Per i mesi estivi è previsto il Grest e una festa in montagna per famiglie con figli piccoli disabili in luglio. Circa i giovanissimi Paolo V. fa notare che il gruppo sta dando i suoi primi frutti ma che mancano animatori; fa presente inoltre che il gruppo di 1^ superiore, dopo l'attività del presepio e i cartelloni della Via Crucis, ha chiesto di fare un cammino proprio. Anche altre attività come il torneo di ping pong hanno dimostrato di funzionare. Non è tanto la struttura che conta anche se è importante, ma la formazione delle persone e Paolo V. chiede la disponibilità anche di adulti all’ animazione.

 Il parroco poi propone in occasione del mese di maggio e del rosario che viene recitato nei luoghi consueti di dare inizio ai Centri di Ascolto. L'idea è valutata positivamente anche se si sottolinea la necessità di una adeguata preparazione sia della Comunità e sia di fa da “animatore” nel gruppo. Si rimanda la proposta come priorità per il prossimo anno pastorale dopo una breve formazione.

 Qualcuno sottolinea l’importanza della condivisione di esperienze già funzionanti nel vicariato per un sostegno anche alla nostra parrocchia.

 Viene poi presentata la progettazione delle opere parrocchiali e gli ulteriori sviluppi. Il progetto è già stato approvato dalla Curia ed è in attesa comunque di una valutazione finanziaria. Si discute anche di come sostenere economicamente l'opera e soprattutto di come sensibilizzare la comunità parrocchiale alla partecipazione convinta e generosa

 Sunto cura di Nevio Bedin

 

 

 

mercoledì 28 aprile 2010

IL RISVEGLIO è stato importante

LETTERE IN REDAZIONE


Ricevere IL RISVEGLIO è stato importante ….ci avete fatto sentire subito di casa

Sono Monica P. e da un anno abito a Cavino. Non ho mai avuto l'occasione di ringraziare chi mi porta mensilmente questo libretto e di chi si prende cura di scrivere IL RISVEGLIO. Grazie! Grazie di cuore a voi per questo servizio e a chi ogni mese viene a portarlo.

Per me e la mia famiglia è stato il primo legame e filo di conduzione che ci ha inseriti a Cavino. Come detto abitiamo da un anno a Cavino e siamo tanto contenti.. Le persone sono “belle” e anche tutto quello che riguarda la vita cristiana; ci hanno tanto aiutato e continuano ad aiutarci. Il don e' davvero una bella persona e gli vogliamo tanto bene. Per noi ricevere IL RISVEGLIO nei primi mesi è stato importante perché venivano dati gli impegni, le scadenze cristiane a cui teniamo tanto. Grazie davvero di cuore, ci avete fatto sentire subito di casa e abbiamo avuto modo di godere di quello che la comunità offriva senza sentirci forestieri.

domenica 25 aprile 2010

Guerra alla Chiesa

Guerra alla Chiesa

Riporto un articolo interessante preso da  http://www.donboscoland.it/articoli/articolo.php?id=126200  che riflette sulle prese di  posizione laicista  circa il problema della pedofila  bella Chiesa..
Assistiamo a una specie di ritorno al passato a ruoli rovesciati: oggi siamo oppressi dalla prepotenza di chi combatte il cattolicesimo con toni da Inquisizione. E la vicenda dei preti pedofili diventa lo spunto per distruggere duemila anni di storia.


Tutti si sentono in diritto di sbertucciare la Chiesa e fare sberleffi al Papa. I concittadini di Ratzinger inbrattano la sua casa natale e i maltesi lo accolgono con manifesti offensivi. Con la scusa dello 0,03% dei preti pedofili – questa la percentuale dei viziosi sul totale degli ecclesiastici – si è partiti in ressa contro duemila anni di storia. C'è in questa ventata distruttiva qualcosa di così nevrotico e apocalittico da fare temere che in troppi abbiano perso la trebisonda. I laici dimenticano la loro essenza – la razionalità – per combattere la Chiesa con i toni del fanatismo inquisitorio: o ti penti o ti brucio.

L'artificosità della diatriba sui preti pedofili è dimostrata da questo. Per l'errore di pochi, si mette in discussione la Chiesa nella sua totalità. Il Papa, le gerarchie, il culto, la missione che si è data, il ruolo che un miliardo di esseri umani le attribuisce. Non si fa però altrettanto con lo Stato, l'omologo laico della Chiesa. Accade ogni giorno che funzionari rubino, politici si arricchiscono, magistrati esercitino sadicamente il potere, militari rinneghino il giuramento. A nessuno però viene in mente di dire: è lo Stato che ruba, che spergiura, ecc. Semmai, subisce. Si puniscono gli individui che hanno sbagliato, non si abbate l'edificio.

Non si confonde il frammento con l'intero come invece si sta facendo con la Chiesa. Eppure è anch'essa, come lo Stato, la prima vittima dell'infedeltà dei suoi rappresentanti. Si dice: la Chiesa non è più credibile, perchè predica la castità e poi la infrange. Ma vale anche per lo Stato: impone la legalità, poi la viola. Posizioni identiche, conseguenze opposte: pollice verso per l'una, indulgenza per l'altro.

Due pesi e due misure, più la grave intolleranza per qualsiasi tentativo di autodifesa cattolica. Quando un ecclesiastico ha cercato di distinguere tra i pochi preti pedofili e il corpo sano della struttura, si è finto di fraintenderlo moltiplicando le polemiche. È successo con il predicatore apostolico, padre Raniero Cantalamessa. Il barbuto cappuccino ha detto che «il passaggio dalla responsabilità e colpa personale a quella collettiva, ricorda gli aspetti più vergognosi dell'antisemitismo». Non fa una piega. La molla dell'olocausto fu appunto addebitare a un intero popolo il pregiudizio contro alcuni. Lo sbaglio di Cantalamessa è stato quello di usare un espediente retorico.

Ha attribuito la frase ad un ignoto «amico ebreo» anziché dire che l'osservazione era farina del suo sacco. Apriti cielo. Si è sparato a zero sul cappuccino accusandolo di accusare a sproposito la Shoah, di sublimare le brutture della chiesa pedofila con l'accostamento ad un dramma universale, ecc. Tanto si è fatto – nel desiderio di dare comunque addosso ai cattolici – che l'argomentazione è stata travolta da un polverone senza neanche valutarla. Eppure Cantalamessa aveva denunciato con precisione l'espediente usato per mettere la Chiesa in cattiva luce: estendere a tutto il clero le colpe di una sua frazione. Spacciare la parte per il tutto.

Un trucco logico vecchio come il cucco, adoperato dai disonesti per annichilire il nemico. Se ne sono serviti i nazisti contro ebrei e zingari, i sovietici contro i kulaki, la monarchia francese contro i Templari ribaltando su di essi le presunte colpe del loro capo De Molay, i giacobini contro la nobiltà, i turchi contri gli armeni. Gli esiti sono stati diversi. Relativi – si fa per dire – in alcuni casi. Incommensurabili con gli ebrei. Ma l'argomento è sempre stato lo stesso. Ma l'argomento è sempre stato lo stesso: fare pagare a tutti le presunte colpe di pochi, legando irrazionalmente le colpe gli uni agli altri col filo ignobile della responsabilità collettiva.

La verità è che – al di là di qualche ombra – alla Chiesa si manca ormai impunemente di rispetto. Si chiama in causa il Papa, anche se non c'entra niente, e lo si usa come un punching ball. È stato trattato come se il pedofilo fosse lui o almeno tanto complice da confondersi con loro. Una specie di responsabilità oggettiva per essere il capo di una struttura che contiene al suo interno quatto malfattori. Un'idiozia equivalente a prendersela con Napolitano, numero uno della Repubblica, perchè un funzionario intasca una mazzetta o un maestra adesca un ragazzino.

D'accordo che il mondo è secolarizzato, ma qui si esagera. Di questo passo l'esplosione del laicismo finirà per affossare la laicità e la sua nobile storia. Ogni volta che la Chiesa apre bocca si grida all'ingerenza. Anche se l'intervento riguarda la sfera morale e familiare, essenziali per l'etica religiosa: divorzio, aborto, concepimento, fine vita. Poi, però, gli stessi che gridano all'ingerenza ficcano il naso nelle cose della Chiesa. Se il Papa predica l'astinenza agli africani in alternativa al preservativo, si inalbera Angela Merkel accusando il connazionale di diffondere l'Aids come un untore. Se il cardinale Bertone attribuisce la pedofilia di alcuni preti alla loro latente omosessualità, salta su Sarkozy che lo incolpa – cadendo nell'ennesima generalizzazione – di coinvolgere indiscriminatamente i gay.

Nessuno si chiede se Bertone – prete tra i preti – sappia con esattezza quel che dice conoscendo certamente meglio di Sarkozy episodi e protagonisti della pedofilia nella Chiesa. Se la Congregazione apposita vuole fare santo Pio XII, si mette di traverso un rabbino. Se pensa di beatificare De Gasperi, si intromette Silvius Magnago, l'ex capo della Suedtiroler Volkspartei, che gli rinfaccia di aver impedito il ritorno dell'Alto Adige all'Austria. Se un biblista afferma che il diavolo esiste, si catapultano Piergiorgio Odifreddi, Margherita Hack e l'Associazione degli sbattezzati per bollarlo di oscurantismo.

La Chiesa, per i suoi mazzolatori, è una specie di paradiso fiscale che va abbattuto perchè antistorico. I credenti, frastornati da tante variopinte accuse, si chiedono se aderiscano ancora ad una fede o non invece ad una comunità di avventurieri. A migliaia – succede in questi giorni in Germania e già nella cattolicissima Baviera – meditano di lasciarsi alle spalle la religione degli avi.

domenica 18 aprile 2010

DIO CI PARLA IN OGNI COSA

DIO CI PARLA IN OGNI COSA

Dopo aver parlato dell’importanza dell’ascolto di Dio nella fede ebraica e cristiana un ragazzo in classe ( Alessandro ha da poco compiuto 13 anni) mi chiede:

- Prof., lei ha detto che dobbiamo ascoltare Dio, ma Dio quando parla?
- Bella domanda! gli dico, mentre la mia mente cerca una risposta facile, esaustiva e provo a rispondergli dicendo a lui e all’intera classe:
- Come posso dirti che è necessario il silenzio, altrimenti non si capisce Dio che parla? Come dirti che bisogna prestare attenzione come quando si è a scuola durante la spiegazione ? Come dirti che bisogna sintonizzare la tua mente sulla stessa lunghezza d’onda di Dio? Come dirti di rispondere al “telefonino” del tuo cuore o guardare la “ webcam” della tua coscienza?
- Ho trovato la risposta alla tua domanda su internet.. aggiungo- - Internet serve a tutto oggi! Ecco una stupenda lettera di Dio per te: Leggila e mi dirai se ti ho dato la risposta giusta.

Caro Alessandro
quando ti sei svegliato questa mattina ti ho osservato e ho sperato che tu mi rivolgessi la parola, anche solo poche parole, chiedendo la mia opinione o ringraziandomi per qualcosa di buono che era accaduto ieri.
Però ho notato che eri molto occupato a cercare il vestito giusto da metterti per andare a scuola, a controllare lo zaino che non avevi preparato la sera. Ho continuato ad aspettare ancora mentre correvi per la casa per sistemarti e poi hai fatto colazione guardando la tv, ( i tuoi cartoni mattutini!) e io sapevo che avresti avuto del tempo anche solo per fermarti qualche minuto e dirmi "Ciao".
Però eri troppo occupato.
Per questo ho acceso il cielo per te, l'ho riempito di colori e di dolci canti di uccelli per vedere se così mi ascoltavi ma nemmeno di questo ti sei reso conto.
Ti ho osservato mentre ti dirigevi a scuola e ti ho aspettato pazientemente tutto il giorno.
Con tutte le cose che avevi da fare, suppongo che tu sia stato troppo occupato per dirmi qualcosa.
Al tuo rientro ho visto la tua stanchezza e ho pensato di farti bagnare un po' perché l'acqua si portasse via il tuo stress.
Pensavo di farti un piacere perché così tu avresti pensato a me ma ti sei infuriato e hai offeso il mio nome perché dovevi giocare a pallone( ma non eri stanchissimo?), io desideravo tanto che tu mi parlassi, c'era ancora tanto tempo.
Dopo hai acceso il televisore, io ho aspettato pazientemente, mentre guardavi la TV, hai cenato, però ti sei dimenticato nuovamente di parlare con me, non mi hai rivolto la parola.
Ho notato che eri stanco e ho compreso il tuo desiderio di silenzio e così ho oscurato lo splendore del cielo, ho acceso una candela, in verità era bellissimo, ma tu non eri interessato a vederlo.
Al momento di dormire credo che fossi distrutto.
Dopo aver dato la buonanotte alla famiglia sei caduto sul letto e quasi immediatamente ti sei addormentato.
Ho accompagnato il tuo sogno con una musica, i miei animali notturni si sono illuminati, ma non importa, perché forse nemmeno ti rendi conto che io sono sempre lì per te.
Ho più pazienza di quanto immagini.
Mi piacerebbe pure insegnarti ad avere pazienza con gli altri, TI AMO tanto che aspetto tutti i giorni una preghiera, il paesaggio che faccio è solo per te.
Bene, ti stai svegliando di nuovo e ancora una volta, io sono qui e aspetto senza niente altro che il mio amore per te, sperando che oggi tu possa dedicarmi un po' di tempo.
Buona giornata. Tuo papà DIO

- Bella prof. …. Interessante…. Ci rifletterò!

Nevio Bedin



lunedì 12 aprile 2010

“Mi no so i comandamenti!”

Ci si può vantare della propria ignoranza religiosa?

Scuola media, seconda classe,ora di religione. “ Mi no so i comandamenti!”      Non era una risposta ad una domanda, nè una richiesta di aiuto , neppure il desiderio di conoscere l’argomento .
Solo un’affermazione ad alta voce in un momento non opportuno della lezione dato che il tema affrontato era ben altro: cosa fa la Chiesa.
Era invece una solenne dichiarazione di fronte ai compagni della sua diversità (chi non conosce qualche comandamento?), un modo di esibirsi, ovvero di mostrare il coraggio di andar contro corrente, di distinguersi.
Ci si può vantare della propria ignoranza?
L’ignorante non sa di ignorare, pensa di sapere tanto; ma chi sa di ignorare è ignorante? Ritengo di no: è solo una persona che consapevolmente non vuole compromettersi, impegnarsi perché ha capito che essere a conoscenza implica coerenza del sapere-dire e fare.
Ad alta voce ho pensato a quanti giovani e adulti battezzati non “vogliono” conoscere appieno la propria fede, preferiscono l’ignoranza Qui per conoscere intendiamo non solo l’acquisizione di contenuti intellettuali, ma di indicazioni spirituali, richiami alla conversione, sollecitazioni al fare il bene, …. Perché per tanti cristiani sono sufficienti le poche nozioni del catechismo imparate a malavoglia decine di anni fa, in situazioni personali assai diverse da ora e magari in momenti della crescita instabili?
Perché ora da adulti non intraprendono un cammino di conoscenza spirituale intellettuale della Parola di Dio, dei principi della fede, della morale cristiana?
Perché le proposte formative delle parrocchie, dei vicariati o della diocesi sono frequentate solo una bassissima percentuale di credenti?
Esempio: quanti battezzati giovani e adulti della nostra parrocchia hanno partecipato alla “lectio divina” vicariale? Forse troppo “ di livello”?
O semplicemente non ho tempo ( per altre cose il tempo si trova!), meglio dire: “ Non mi interessa, ovvero voglio  “non conoscere”!.

Nevio Bedin

venerdì 2 aprile 2010

Regionali a Cavino

"Non tuti xe leghisti,
ma molti sì!"

Regionali 2010: 28-29 marzo.

La LEGA NORD ha vinto in Veneto: Luca Zaia è il nuovo governatore della nostra Regione.
Cavino vota Zaia con oltre il 70%...
E a Cavino?
La tabella qui a fianco parla da sola .
Il primo partito a Cavino è la Lega Nord con circa oil 38% dei consensi, a seguire Il Popolo della Libertà con 27% .

Il partito di governo viene ampiamente premiato e si conferma il primo partito a Cavino anche rispetto alle amministrative del 2009 .
Nessuna voglia di cambiamento quindi!
Curiosità numeriche: il Listino Regionale 2010 di Zaia a Cavino ha ottenuto 693 voti su 976 pari al 71 % .
Bertolussi Presidente” la Lista n° 1 alternativa a Luca Zaia ha ottenuto solo 215 voti pari al 22%.

Il rimanente alle altre liste, tra le quali spicca l’Unione di Centro e L’Italia dei Valori  che assieme non arrivano poco più del 9%
Poche schede bianche solo 6 e 27 le schede nulle. La percentuale dei votanti è inferiore, come del resto in tutta Italia rispetto alle ultime amministrative e regionali.
Nevio Bedin

giovedì 1 aprile 2010

Auguri : Buona Pasqua

Signore,
Tu hai vinto la morte!
In questo mattino di Pasqua, la strada della vita è sicura.
I volti nostri, i nostri cuori siano illuminati dalla tua tresenza.

Alleluia, alleluia, alleluia

Buona Pasqua a tutti

Curiosità: la Pasqua

La Storia e origini della Pasqua


Il termine Pasqua deriva dalla parola latina pascha e dall'ebraico Pesah, che significa “passaggio”.
l termine “Pasqua” ha due significati, che convivono tutt’oggi, a seconda che si stia parlando della tradizione ebraica o della tradizione cristiana.
La Pasqua è un'importante festa cristiana che ricorda la Resurrezione di Cristo.
Dal punto di vista teologico, la Pasqua odierna racchiude in se tutto il mistero cristiano: con la Passione, Cristo si è immolato per l’uomo, liberandolo dal peccato e riscattandolo con la Resurrezione ha vinto sul mondo e sulla morte, mostrando all’uomo il proprio destino, cioè la resurrezione nel Giorno Finale, ma anche il risveglio alla vera vita; infine, vi è l’attesa della Parusia, la seconda venuta, che porterà a compimento le Scritture.
I cristiani hanno trasferito fin dall’inizio i significati della Pasqua ebraica nella nuova Pasqua cristiana, seppur con significativi cambiamenti, che le hanno dato un volto nuovo: Gesù è morto in croce il giorno della Pasqua ebraica. Questo evento era visto come la realizzazione di quanto era stato profetizzato sul Messia: “Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture, fu sepolto ed è resuscitato il terzo giorno secondo le Scritture”
Nei primissimi tempi del cristianesimo la Resurrezione di Cristo era ricordata ogni sette giorni, la domenica. Successivamente, la Chiesa cristiana decise di celebrare questo evento in modo solenne una volta all'anno.

Inizialmente i cristiani di origine ebraica onoravano la Resurrezione dopo la celebrazione della Pasqua semitica, mentre i cristiani di origine pagana la ossequiavano tutte le domeniche dell’anno. Da questa ambivalenza e confusione di festeggiamenti nacquero numerosi controversie che terminarono nel 325 d.C. grazie al Concilio di Nicea, che stabilì che la Pasqua doveva essere celebrata la prima domenica dopo la luna piena che seguiva l‘equinozio di primavera. Nel 525 d.C. si stabilì che questa data doveva cadere tra il 22 marzo e il 25 aprile.
Oggi, la data si calcola scientificamente, basandosi sull'equinozio di primavera e la luna piena.
Ancora oggi però, la data della Pasqua presso le Chiese ortodosse, solitamente non coincide con quella della Chiesa cattolica, perché le Chiese ortodosse utilizzano un calendario giuliano che è lievemente diverso da quello gregoriano, così spesso la festa è celebrata dopo la data fissata per la cattolicità.