mercoledì 9 gennaio 2013

sabato 5 gennaio 2013

Marcia della PACE

Martedì 1° gennaio. Marcia della PACE

Circa un migliaio di persone presenti alla manifestazione in occasione della Giornata della Pace, tra queste anche una dozzina di Cavino. La marcia iniziata con un momento di ascolto di un paio di testimonianze significative: una coppia che opera nella comunità Papa Giovanni XIII e una giovane operatrice della Comunità di Sant'Egidio. Il corteo si è snodato per le vie del centro di Padova fino a raggiungere il municipio. Qui l'assessore Pilon ha tenuto un discorso elogiando l'iniziativa e le associazioni che operano a Padova e nella provincia; al termine dopo la consegna di un riconoscimento ai rappresentanti delle associazioni c'è stato il lancio dei palloncini. La marcia è proseguita fino alla chiesa di San Francesco e si è conclusa con l'Eucarestia celebrata dal Vescovo Antonio Mattiazzo.
   A Cavino è toccato in sorte il cartello da elevare durante il percorso della "SIRIA", paese che in questo momento storico sta vivendo una situazione drammatica di guerra civile.

Ecco l'articolo apparso su IL MATTINO DI PADOVA e alcune foto della manifestazione .
          .Nella chiesa di Santa Sofia già la prima strofa del canto d’inizio, popolarizzato da accordi di chitarra, più accattivante del procedere solenne del Gregoriano, disegna con chiarezza la straordinarietà di questa manifestazione per la pace che vede affiancate la comunità di Sant’Egidio, l’Azione Cattolica e la Diocesi: «Senti il cuore della tua città che batte nella notte, sembra una canzone alla ricerca di un’alba di serenità».La prima parte della cerimonia è di ascolto e testimonianza, due modi per declinare la pace che si incastrano come tessere in un puzzle: la pace del quotidiano, del vivere in famiglia è quella perseguita dalla Comunità di Giovanni XXIII che ha accolto profughi dalla vita, usciti dal tunnel dell’alcol e della droga, la maternità dolorosa avvilita dalla miseria. Sono state aperte le porte anche agli zingari a cui è stata tesa una mano e offerto un sorriso, spogliandosi da ogni pregiudizio.La Comunità di Sant’Egidio ha fatto un miracolo garantendo ad un paese africano, prima lacerato dalle guerre, vent’anni di pace nel corso dei quali è stata vinta un’aspra battaglia contro l’Aids. Il paese si è rigenerato, la capitale Maputo è oggi una grande città, pulita e accogliente, con i tesori della vecchia architettura portoghese. Padova è vicina al Mozambico, vige un gemellaggio con Beira dove è stata realizzata una grande struttura sanitaria.Poi la fiaccolata. All’inizio 500 persone, in processione lungo via Santa Sofia, incorniciata da antichi palazzi, si snoda un serpente di luce punteggiato dai cartelli con i nomi dei paesi in zone di conflitto, la Nigeria, la Somalia, il Kashmir, il Congo. All’avanguardia i bambini che portano grappoli di palloncini colorati.
Prima tappa davanti al municipio, anche qui emerge un valore simbolico, il rapporto con le istituzioni: la gente che è aumentata durante il percorso si affolla attorno al grande albero di Natale. Parla l’assessore Claudio Piron, lancia un messaggio di speranza, lo stesso contenuto nel gesto di liberare al vento una sessantina di palloncini che si alzano nel cielo ormai buio. Interviene anche il presidente della Comunità di Sant’Egidio e mette in luce l’incrocio di ricorrenze che fa da telaio alla manifestazione (cinquantenario del Concilio Vaticano II e dell’enciclica Pacem in Terris): «In occasione della Giornata Mondiale della Pace del primo gennaio 2013 vogliamo esprimere la nostra adesione al Messaggio di Papa Benedetto XVI: “Beati i costruttori di pace”».«I nostri tempi – ha detto infatti il Pontefice – sono contrassegnati dalla globalizzazione, da sanguinosi conflitti e da minacce di guerra. Ciò impone un rinnovato impegno nello sviluppo del bene comune. L’uomo è fatto per la pace che è dono di Dio».    Sono ormai in mille i fedeli che concludono il loro cammino alla chiesa di San Francesco dove la messa è stata celebrata dal vescovo Antonio Mattiazzo. Anche qui parole di pace e di speranza.
Aldo Comello







mercoledì 2 gennaio 2013

Festa della Santa Famiglia di Nazareth

Alla messa delle ore 11.00,  diverse  coppie  hanno  festeggiato   nella memoria della famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe il loro anniversario di matrimonio.  Chi 1 anno, 25 anni… 50 anni! ma anche coloro che hanno ricordato con gratitudine i loro 5, 10, 15, 20, 30, 40 o più anni di vita insieme.
La semplice  cerimonia liturgica ha coinvolto i partecipanti, soprattutto  nella comune preghiera.
Un momento della comunità da ripetere  magari con più preparazione.