Grazie, don Renato!
“Chi può essere sicuro di alzarsi domani mattina! Quanti si sono coricati alla sera e il Signore li ha chiamati. Siate pronti… non confidiamo in noi stessi.”
“Alla Santa Vergine Maria, modello di vita affidiamo il nostro cammino, è mamma buona che intercede presso Gesù…”
Certamente più di qualcuno che frequenta la comunità ricorderà le tante frasi di Don Renato Renaldin che a Cavino ha pronunciato durante le omelie con enfasi, ricchezza di vocabolario e colorite di aggettivi; frasi uniche, convinte, piene di slancio di fede, timbrate da tonalità adeguata e soprattutto vissute.
Per diversi anni ha sostituto don Gianfranco Martinazzo, suo coetaneo, già parroco di Cavino quando per ragioni di salute, per impegni o per vacanze non era presente in parrocchia. Don Renato, un po’ particolare per il suo modo di presentarsi era stimato, cercato e sapeva dare a tutti parole di conforto, comprensione e di fede.
Un incidente stradale gli è stato fatale mentre stava percorrendo a bordo della sua Citroen Avantage la strada statale Valsugana, a Curtarolo in corrispondenza dell'incrocio per Santa Maria di Non. Don Renato è deceduto sul colpo per le gravi lesioni riportate nell'impatto.
Da oltre 10 anni era in pensione: era stato cappellano a Laghi di Cittadella, poi aveva prestato servizio a Megliadino San Fidenzio, l'ultimo era stato presso la parrocchia di San Lazzaro a Padova. .
Una persona dalla cultura solida: nei primi anni del suo sacerdozio era stato in Vaticano, aveva conseguito tre lauree: sociologia, filosofia e teologia; era stato anche professore universitario a Ferrara. Sempre attivo e un uomo pieno di risorse nonostante l’età: aveva 79 anni.
Martedì 5 luglio il suo funerale: venti sacerdoti e il vescovo di Padova Mons. Antonio Mattiazzo, nella chiesa parrocchiale di Pieve, hanno dato l'addio al loro confratello don Renato Renaldin. La chiesa non è stata in grado di contenere le centinaia di persone accorse, tra cui molti di Cavino .
Il vescovo ha ripercorso le tappe della sua vita sacerdotale iniziata il 24 luglio 1957 e tra l’alto ha detto: “Aveva una visione della vita ispirata dalla fede, il Signore ha chiamato a sé don Renato. Gesù ci ha ammonito: "Siate sempre pronti". Penso lui fosse pronto, me lo fa pensare anche il suo testamento spirituale, che rinnovava ogni anno.
Grazie, don Renato!
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