sabato 9 luglio 2011

Grazie, don Renato!

Ricordando



Grazie, don Renato!

“Chi può essere sicuro di alzarsi domani mattina! Quanti si sono coricati alla sera e il Signore li ha chiamati. Siate pronti… non confidiamo in noi stessi.”
“Alla Santa Vergine Maria, modello di vita affidiamo il nostro cammino, è mamma buona che intercede presso Gesù…”
Certamente più di qualcuno che frequenta la comunità ricorderà le tante frasi di Don Renato Renaldin che a Cavino ha pronunciato durante le omelie con enfasi, ricchezza di vocabolario e colorite di aggettivi; frasi uniche, convinte, piene di slancio di fede, timbrate da tonalità adeguata e soprattutto vissute.
          Per diversi anni ha sostituto don Gianfranco Martinazzo, suo coetaneo, già parroco di Cavino quando per ragioni di salute, per impegni o per vacanze non era presente in parrocchia. Don Renato, un po’ particolare per il suo modo di presentarsi era stimato, cercato e sapeva dare a tutti parole di conforto, comprensione e di fede.
           Il Signore l’ha chiamato a sè in modo tragico giovedì 30 giugno vicino alla sua casa dove da alcuni anni si era ritirato, ma non mancava la sua presenza in tante parrocchie che chiedevano la sua collaborazione.
        Un incidente stradale gli è stato fatale mentre stava percorrendo a bordo della sua Citroen Avantage la strada statale Valsugana, a Curtarolo in corrispondenza dell'incrocio per Santa Maria di Non. Don Renato è deceduto sul colpo per le gravi lesioni riportate nell'impatto.
         Da oltre 10 anni era in pensione: era stato cappellano a Laghi di Cittadella, poi aveva prestato servizio a Megliadino San Fidenzio, l'ultimo era stato presso la parrocchia di San Lazzaro a Padova. .
          Una persona dalla cultura solida: nei primi anni del suo sacerdozio era stato in Vaticano, aveva conseguito tre lauree: sociologia, filosofia e teologia; era stato anche professore universitario a Ferrara. Sempre attivo e un uomo pieno di risorse nonostante l’età: aveva 79 anni.
         Martedì 5 luglio il suo funerale: venti sacerdoti e il vescovo di Padova Mons. Antonio Mattiazzo, nella chiesa parrocchiale di Pieve, hanno dato l'addio al loro confratello don Renato Renaldin. La chiesa non è stata in grado di contenere le centinaia di persone accorse, tra cui molti di Cavino .
 Il vescovo ha ripercorso le tappe della sua vita sacerdotale iniziata il 24 luglio 1957 e tra l’alto ha detto: “Aveva una visione della vita ispirata dalla fede, il Signore ha chiamato a sé don Renato. Gesù ci ha ammonito: "Siate sempre pronti". Penso lui fosse pronto, me lo fa pensare anche il suo testamento spirituale, che rinnovava ogni anno.
Don Renato era pronto all'incontro, questo sentimento di attesa deve abitare nelle nostre vite, perchè è certo l'arrivo di questo momento. Il suo elemento caratteristico era il senso profondo dei suoi limiti, delle sue manchevolezze. Dall' 88 si è reso disponibile ad aiutare i confratelli vicini.”.


Grazie, don Renato!

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