giovedì 23 agosto 2012

On the road (Co’ do’ rode)

CAMPOSCUOLA 14enni
On the road (Co’ do’ rode)


6 – 11 Agosto a Lammari (Lucca)

Siam partiti da quel di Cavino, alle 8 di lunedì 6 agosto in 11 ardimentosi, con Paolo V. e Nicole Filippi, “per prendere il treno a Campodarsego e a Padova siamo saliti sul Frecciarossa per Firenze, dove abbiamo cambiato treno per arrivare a Lucca. Ci hanno seguito a ruota (via autostrada) Ernesto e Rosetta, con il camioncino carico di bici e don Gigi in auto. Giunti a Lucca ci siamo ricongiunti e abbiamo scaricato le bici ed infine giunti a Lammari, ci siamo sistemati negli alloggiamenti dei pellegrini che percorrevano l’antica via Francigena.

Alla sera ci siamo recati in processione fino alla medievale chiesetta di S. Cristoforo, dove vi è stata un significativo momento di apertura e inizio del campo.

Martedì 7 agosto, nella mattinata abbiamo fatto una gimkana in bici (segnaliamoci il percorso) tra ostacoli e prove varie e nel pomeriggio ci siamo recati in bici a Lucca attraversando le poderose mura, invadendo le vie e le piazze ed infine conquistando la “Torre Guinigi”, da dove si domina tutta la citta’.

Mercoledì 8, la giornata e’ stata dedicata ad una “escursione” (sempre co’ do’ rode) per un incontro ravvicinato con “Pinocchio” nel parco di Collodi, borgo natio del suo autore Carlo Lorenzini, ripercorrendo la storia del burattino lungo i sentieri e le opere d’arte del percorso.

Giovedì 9, al mattino, dopo un torneo di Pallascopa, abbiamo preparato la caccia allo “Zecchino d’oro”, ispirata alla storia di Pinocchio e al pomeriggio siamo andati, stavolta a piedi, ai Laghetti di Lammari, ossia tre laghetti vicini tra di loro, per la pesca sportiva, circondati da alberi e prati. Qui dopo un momento di riflessione guidato da don Gigi, e’ stata proposta la confessione.

Si e’ quindi passati al gioco della “Caccia allo Zecchino d’oro”, tra l’entusiasmo generale.

Venerdi 10, altra giornata di escursione in bici, con una bella salita di 6 Km, attraverso una stretta strada boscosa, per raggiungere la Pieve di Brancoli, antica chiesa risalente al 770, nelle colline sopra Lucca, da dove si gode un bellissimo panorama sulla piana lucchese.

Alle ore 18, abbiamo partecipato alla S. Messa nella parrocchia di Lammari, celebrata da don Gigi come conclusione del campo.

Sabato 11 dopo aver fatto i bagagli e le pulizie, abbiamo pedalato per Lucca dove, alla stazione abbiamo caricato le bici nel furgone di Ernesto per ripercorrere al contrario il viaggio in treno e tornare verso casa, rientrando a Cavino verso sera:

E’ stata un’esperienza bella e intensa, che ha unito di più i ragazzi e ci auguriamo che possa essere occasione per partire con un’esperienza formativa dopo la terza media.

Un grande grazie ai genitori che ci hanno incoraggiato e sostenuto nonché a don Gianluigi per la sua preziosa presenza e a chi ci ha seguito con pazienza e nutrito in maniera sostanziosa: Rosetta ed Ernesto! Infine un grazie di cuore a don Giovanni, il parroco di Lammari, per la sua disponibilità e la squisita ospitalità “toscana”, senza la quale non avremmo potuto realizzare il campo.

Paolo e Nicole

domenica 5 agosto 2012

Don Luciano  Marcon

        Un prete chi ha imparato a stare con gli ultimi, non da maestro, ma da compagno di viaggio, testimone umile e sereno della fede, anche negli acciacchi e nei limiti dell’anzianità.



Don Luciano Marcon ha concluso la sua esistenza terrena a91 anni, venerdì 26 luglio nella Casa di Riposo di Rossano Veneto, ove era attualmente ospite, dopo esserne stato per lunghi anni cappellano. Il passaggio da cappellano ad ospite era avvenuto senza traumi. Don Luciano aveva continuato il suo ministero presbiterale anche quando la salute non lo avrebbe permesso. La sua famigliarità con gli altri ospiti e la sua generosa disponibilità hanno favorito una presenza da prete, anche nella condizione di debolezza.
    L’ambiente della casa di riposo gli ha consentito di mettere a frutto quelle sue doti naturali di bontà, semplicità, socialità che avevano contrassegnato tutta la sua vita.
    Don Luciano era nato a Rossano Veneto nel 1921 ed era stato ordinato prete, appena finita la guerra, nel luglio del 1945. iniziò il suo ministero come cooperatore a Piove di Sacco, nel 1948 passò a Pontelongo, nel 1954 a Carrara San Giorgio. Nel 1957 si sposta a Camin per diventare entro l’anno parroco di Granze di Camin, nella nuova zona industriale di Padova in espansione. La sede della parrocchia veniva spostata in un altro luogo con il nuovo piano regolatore della zona industriale.
      Le energie del giovane parroco don Luciano le ha spese nel realizzare le strutture della parrocchia: la chiesa, la canonica, il patronato ed infine il campanile. Un compito non facile che richiedeva anche capacità di gestione.
    Nel 1997 il vescovo mons. Bordignon gli chiese chi assumere il ministero di parroco nella comunità di Cavino. Per vent’anni Don Luciano svolse la pastorale ordinaria.
   Non era l’uomo dell’organizzazione, ma il prete delle relazioni personali, capace di incontrare tutti, di avere per tutti una parola di consolazione. A distanza di anni è ancora vivo a Cavino un riconoscete ricordo di lui.

Nel 1997 si ritira al suo paese natale Rossano Veneto, assumendo il compito di cappellano della Casa di Riposo.

Abbiamo davanti agli occhi la sua ultima immagine: in carrozzella, fra gli ospiti nella sala di soggiorno della casa di riposo. Un prete chi ha imparato a stare con gli ultimi, non da maestro, ma da compagno di viaggio, testimone umile e sereno della fede, anche negli acciacchi e nei limiti dell’anzianità.
   Don Luciano era d’indole parsimonioso, sia nell’amministrazione delle parrocchie, sia nella sua vita personale, molto sobria. Negli ultimi anni ha voluto disporre ancora da vivo dei suoi risparmi, beneficando il seminario e le missioni, affidando alla Provvidenza le sue necessità.
   La diocesi riconoscente per tutto i bene ricevuto da questo umile prete, lo affida alle mani del Padre, da cui solo riceverà ricompensa.

   Testo della diocesi e letto dal mons. Vescovo nell’omelia della messa di esequie a Rossano Veneto e apparso si La Difesa del Popolo