mercoledì 24 giugno 2015

Cecio Per l’impegno a favore dell’ambiente e nel sociale.

23° Premio “Giovanni da Cavino”
“ Per azioni  tendenti ad elevare la dignità della persona“                   ha premiato
 SERGIO LIBRALON 
 detto “Cecio
“Per l’impegno a favore dell’ambiente e nel sociale”. 

La cerimonia di premiazione svoltasi nella Sala polivalente di Cavino ha visto una numerosa presenza di pubblico, maggiore rispetto alle precedenti edizioni, perché “Cecio” è stato un personaggio unico, straordinario e di grande umanità,  colto, convinto di certi  ideali e contemporaneamente semplice.
   Il presidente dell’Associazione Premio Giovanni da Cavino Ferdinando Bedin, dopo aver ricordato l’originalità del Premio e aver presentato in breve le motivazioni  dell’assegnazione, ha definito Sergio  un ragazzo buono e semplice.
                 Tra gli interventi  significativo è stato quello di  Zanarella Lucia  che con Cecio  ha collaborato in molti progetti.  
Tra le affermazioni importanti ha detto: “ Un cittadino di San  Giorgio delle Pertiche  che nel suo lavoro faceva crescere tutta l’Alta padovana... lavorare con Cecio voleva dire crescere in responsabilità... era un “esperto” dei diritti umani”.     Ricorda poi una delle “battaglie” quella della realizzazione della ciclabile dell’Ostiglia  e aggiunge che “quando andiamo in Ostiglia, ricordiamo Cecio”. Esperto in agricoltura, amico di Gianni Parolin che ha realizzato una vera cooperativa agricola (anni 60) ....   aveva l’intuizione  politica di come far crescere la partecipazione  e la collaborazione  tra cittadini e tra tutte le forze presenti nel territorio. ”   Un accenno  poi  Lucia lo rivolge lo rivolge al Gruppo Ambiente  dove Sergio è stato protagonista  e al  Comitato di Sostegno ai profughi dell’ex Jugoslavia e in particolare della Bosnia  di cui Sergio è stato promotore e sostenitore.  Conclude affermando che Cecio è stato un “combattente”.
            L’intervento poi di don Albino Bizzotto, fondatore dei Beati i Costruttori di Pace, ha arricchito la presentazione di Cecio, avvalorando le ragioni dell’assegnazione del Premio. Ecco alcuni passaggi del suo discorso.
“La figura di Cecio non si può sezionare....una persona che viveva quello che diceva e faceva,tentando di recuperare un mondo dove non fossero i soldi a decidere i rapporti, dove non fosse la forza a decidere gli eventi dell’umanità. Scegliere la non violenza, scegliere l’ambiente, scegliere la collaborazione politica era  un unico progetto della sua vita.”     Uomo pratico che “portava avanti le idee non solo a livello personale, ma in collaborazione con gli altri”.... era un sognatore, che ha lottato per i grandi ideali  ma  che si è accorto che dopo una vita spesa,  molti problemi sono rimasti ... si chiedeva se valesse  la pena continuare a lottare anche se si è  perdenti.   Così rispondeva a se stesso: meglio perdenti che perduti! ....  di mezzo c’è anche la nostra persona, la nostra umanità...”
Cosi ha proseguito don Albino:  “ Cecio  era convinto di non smettere di lottare contro il sistema della prepotenza ... contro lo sfruttamento del suolo.  Quando è mancato  Cecio  aveva dato inizio ad un progetto  portato avanti dall’ Associazione Africachiama per dare l’acqua pura  a chi non ce l’ha ... Ha fatto tutto quello che poteva con chi gli stava a fianco...
           Il sindaco Prevedello e il parroco don Gianluigi hanno aggiunto un breve pensiero di condivisione e apprezzamento per la nobile figura di Sergio.
         

  Ha parlato poi  il responsabile del gruppo Polis  Roberto Balbo, (associazione premiata  due anni fa per la lotta contro il femminicidio) il quale ha sottolineato l’amicizia e la collaborazione che Sergio  ha offerto per la nascita della cooperativa e nonostante la diversità  di opinioni  sempre si  dimostrato, rispettoso,  collaborativo.    “Sergio mi ha aiutato ad avviare un’attività di coltura biologica  coltivando 6 ettari di terreno  occupando stabilmente 5 persone e una decina di disabili......  l’ho conosciuto circa 20 anni fa  e condiviso con lui  tre passi: l’obiezione di coscienza, la cooperazione  sociale e la lavorazione della terra. Sergio era una persona che ci metteva del proprio, partiva per primo, una persona ricca di ideali.... e  un uomo di speranza. “”
Nevio Bedin





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