venerdì 26 febbraio 2010

Gruppo Giovanissimi

Torneo di Briscola
Proponiamo l’apertura della Sala Parrocchiale nei pomeriggi della seconda domenica del mese in coincidenza con il Mercatino “equo e solidale”, dalle 15 alle 18, con giochi e tornei aperti a tutti, specialmente bambini e ragazzi.
Abbiamo iniziato con il Torneo di Briscola di domenica 14 febbraio, a cui hanno partecipato anche diversi adulti, a cui seguiranno altre gare che verranno comunicate. Attendiamo anche l’aiuto di qualche genitore disponibile!
Gli incontri di gruppo vengono stabiliti di volta in volta, a seconda delle esigenze organizzative e la disponibilità dei partecipanti, quindi… occhio alle comunicazioni e ai passaparola!
Per informazioni Paolo Vezzaro

mercoledì 24 febbraio 2010

Marzo 2010

A. C. a Cavino

Azione Cattolica CAVINO


Tesseramenti 2009 -2010

La pubblicazione dei dati delle adesioni all'Azione Cattolica è l'occasione per sottolineare come questa associazione di persone che si impegnano a servire Cristo e i fratelli, continui a fare la scelta della parrocchia come luogo previlegiato della sua azione, con una apertura vicariale ed in collegamento con la Diocesi.
        A Cavino lo testimoniano faticosamente, ma con generosità il gruppetto dell'A.C.R., ma anche i giovanissimi di 16 /18 anni, oltre all'impegno dei vari aderenti, in particolare della Terza età.
Il numero dei tesserati è in diminuzione, con una lieve flessione degli adulti ma soprattutto nei giovani e A.c.r.
Nel ringraziare per la loro scelta quanti ancora continuano ad aderire, auspichiamo un maggior coinvolgimento dei ragazzi e dei giovani,per una crescita umana e cristiana.
Coppie             n. 5 (10 aderenti)       5 Maschi – 5 Femmine
Adulti              n. 10 4 Maschi –       6 Femmine
Giovani            n. 2 0 Maschi –        2 Femmine
Giovanissimi   n. 1 1 Maschi –        0 Femmine
A.C.R.              n. 6 2 Maschi –       4 Femmine
Totale              n. 29 12 Maschi – 17 Femmine
Paolo Vezzaro

sabato 20 febbraio 2010

Storia di Cavino n °2 (a)

SECONDA PARTE anni 1938 - 1951
NASCE LA PARROCCHIA DI CAVIN0 CON DON LUIGI FABIAN


25 MAGGIO 1938
Il successore di Don Francesco Frello nel sacerdote Don Luigi Fabian si presenta per la prima volta alla popolazione di Cavino nella festa dell'Ascensione 25 Maggio 1938.
Il giovane Sacerdote di non ancora 30 anni saprà continuare e fare progredire l’opera del suo predecessore.

12 GIUGNO 1938
Prima Comunione a ben 40 fanciulli e fanciulle.

16 GIUGNO 1938
Fu fondata la Congregazione della Madonna del Carmine. Più di un centinaio i primi iscritti.

4 SETTEMBRE 1938
Cavino ha fatto festa al suo nuovo Curato. La festa fu preceduta da un triduo di predicazione tenuto dal Vicario Foraneo di S. Giorgio delle Pertiche don Giuseppe Faccioli. Alla mattina della festa più di 700 Comunioni; a mezzogiorno pranzo sociale con tanti uomini e le autorità comunali.


6 DICEMBRE 1938
Visita pastorale di S. Ecc. Mons. Vescovo Carlo Agostini. Con un triduo di predicazione tenuto dal Benedettino P. Eusebio Camilli da Padova,
Nella nota storica appare la dicitura a proposito del triduo « il concorso però fu sempre scarso ».
Per la mattina della visita pastorale ci furono 650 Comunioni, 42 Cresime, 205 fanciulli di Dottrina Cristiana, esaminati dal Vescovo.

venerdì 19 febbraio 2010

ACR Festa di Carnevale 2010

Pubblichiamo un paio di foto della tradizionale festa con i ragazzi dell'ACR di Cavino  svoltasi sabato febbraio
Foto di Joyce Gallo

giovedì 18 febbraio 2010

Una prima verifica

DAL  CONSIGLIO PASTORALE
Una prima verifica

Lunedì 1° febbraio si è riunito il CPP già convocato per il 18 gennaio. Presenti 11 membri e il parroco che ha guidato la preghiera iniziale.
Il primo punto dell’ordine del giorno prevedeva una verifica dell’attività pastorale a metà anno circa. Il parroco ricorda che i sacramenti della Cresima e della 1^ Comunione si sono celebrati nei tempi indicati, con una buona preparazione dei ragazzi. Fa notare che il “dopo” non sempre è continuativo soprattutto per i ragazzi della Cresima che disertano la messa domenicale. Ricorda che il prossimo anno la chiesa di Padova affronterà l’argomento dei sacramenti dell’iniziazione cristiana per una riflessione pastorale adeguata alle nuove esigenze sociali e culturali.
Loda l’iniziativa formativa della Lectio Divina vicariale, ma anche gli incontri di Re-style per l’apporto qualitativo proposto, ma fa notare che la partecipazione dei parrocchiani, pur più numerosa dello scorso anno, rimane sempre in una percentuale piuttosto bassa. Tali occasioni sembrano non toccare la maggioranza eppure “bisognerebbe prenderle con due mani”!
Anche la catechesi settimanale talvolta risente di troppi bambini o ragazzi assenti.
Per la Corale una nota dolente sul fatto che non si voglia cambiare il giorno delle prove, nonostante sia stato richiesto e motivato. Pare che il gruppo non si senta parte della comunità e che all’interno manchino le motivazioni profonde del servizio liturgico che compie.
Anche la liturgia, fa notare Paolo C. Soprattutto durante la messa delle ore 11, non gode di partecipazione attiva dei fedeli: difficoltà di cantare, di far sentire la propria voce in coralità di preghiera, di unirsi anche spazialmente e non disperdendosi negli ultimi posti di arrivare puntuali alle celebrazioni…
Anche la scelta di valorizzare l’Adorazione Eucaristica ogni primo giovedì del mese non vede la partecipazione anche di chi ha un ruolo nella parrocchia.
Da sistemare poi il gruppo dei chierichetti che abbisogna di una stabilità e una distribuzione del servizio liturgico in tutte le messe. Anche i lettori hanno bisogno di essere più “qualificati” e dovrebbero arrivare almeno 5-10 minuti prima dell’inizio della celebrazione.
Per i gruppi Giovani e Giovanissimi , dopo la difficoltà di partenza, si tenta di cambiare metodologia avviandoli all’animazione del patronato.
Si parla poi del cassone della CARITS sistemato a fianco del campanile e il don informa che è gestito da una cooperativa che raccoglie, seleziona, e gestisce tutte le operazioni; fa notare il pericolo che non diventi un cassonetto per le immondizie. Viene anche presentata una proposta di raccolta di indumenti per bambini da gestire quando si troveranno persone disponibili.
Il parroco poi illustra brevemente le modifiche apportate al progetto dei lavori parrocchiali per una condivisione unitaria e si augura che il percorso per l’approvazione sia breve.

Nevio Bedin

lunedì 8 febbraio 2010

Religione cattolica a scuola... per costruire insieme il FUTURO

Religione cattolica a scuola...

Pubblichiamo la lettera del nostro Padre Vescovo in occasione delle iscrizioni scolastiche do ogni ordine e grado e dell’opportunità di avvalersi dell’I.d.R

Cari ragazzi e cari giovani,
mi piace cogliere ogni occasione in cui potermi intrattenere con voi e far miei i vostri desideri di libertà e di felicità, per il presente e il futuro.
Cari genitori,
tante volte ascolto e condivido la vostra preoccupazione per l'educazione dei vostri figlioli.
Con questo messaggio vorrei richiamare lavostra attenzione sull'insegnamento della religione cattolica a scuola. Questa materia è
offerta a tutti, cristiani e non cristiani, ma dev'essere scelta con un'adesione libera. L una scelta richiesta dalla scuola a coloro che si iscrivono per la prima volta ad un istituto scolastico: alla prima classe della primaria o della media, e al primo anno delle superiori.
L'ora di religione è una materia scolastica perché risponde alle finalità della scuola, ma è anche originale perché si riferisce alle esperienze spirituali più profonde dei giovani e ai grandi valori della
vita: fa conoscere la Bibbia e la storia del cristianesimo specialmente in Italia e in Europa, a confronto con le domande più radicali sulla verità e sulla vita, sul futuro oltre la morte, sulla libertà e responsabilità di fronte a ciò che è bene e a ciò che è male. Nell'ora di religione ci si interroga sulle questioni etiche più attuali e anche più inquietanti per la coscienza.
Voi, ragazzi, avete il desiderio di realizzarvi nella libertà, un desiderio bellissimo. Ma tra i molti messaggi e modelli che ci raggiungono attraverso la televisione, i linguaggi multimediali e internet, senza punti certi di riferimento facilmente ci si illude di realizzarsi nella vita attraverso facili scelte soggettive.
Ora il punto-chiave è di avere una bussola, un riferimento sicuro.
L'insegnamento della religione cattolica, nel rispetto della libertà di coscienza, è l'occasione di confrontarsi criticamente con Gesù, Uomo vero e Parola di Dio. Chiede di applicarsi con metodo, come è proprio di ogni materia scolastica, e allena la mente e lo spirito a sfidare il dubbio e a non accontentarsi di semplici opinioni. Anche per questo  l'ora di religione è frequentata da molti ragazzi e giovani non cattolici o non cristiani, perché non intende plagiare o convertire alcuno, ma
suscita il dialogo ed educa al rispetto di tutte le religioni come pure di coloro che si dichiarano agnostici o atei.
Perciò, cari ragazzi e giovani, io conto sulla vostra libertà di spirito nella scelta di avvalervi della religione cattolica a scuola.
E dico a voi, cari genitori, di non lasciare soli i vostri ragazzi di fronte ad una scelta che chiede loro un po' di sacrificio. I figli hanno diritto e bisogno di essere amati e seguiti con affetto, ma ciò non significa che debbano sempre essere accontentati.
Osservo che oltre i 14 anni di età la maggior parte degli adolescenti e dei giovani non sa trovare, di fatto, altri tempi e ambienti di riflessione sistematica sui problemi della vita e della religione al di fuori di quest'ora a scuola. Ricordate, l’insegnamento della religione può offrire un contributo molto positivo all’educazione.  
Mons Mattiazzo Antonio  Vescovo di Padova 

mercoledì 3 febbraio 2010

Ma sanno quello che fanno?

Continuiamo a trattare l’argomento del matrimoni in veste di “ricerca di senso” e di qualità:
Ma sanno quello che fanno?
A cosa pensano due ragazzi che celebrano il Matrimonio?

Li vediamo inginocchiati di fronte all’altare, con a lato i testimoni e intorno i familiari, i parenti, gli amici, in una cornice di fiori e di suoni.
Ma sanno quello che fanno?
La risposta sembra ovvia: "si sposano". O, con una frase più poetica, "coronano il loro sogno di amore".
Entrano nel rito, e guidati dal sacerdote fanno tutto quello che la liturgia richiede, promettendosi amore per sempre. Ma dietro questa promessa e questi gesti, cosa c’è realmente? Cosa significa per loro "sposarsi"?
Non è una domanda superflua.
Forse, lo era una volta.
Oggi non si sa bene cosa si intenda per matrimonio.
E, ancor più, per matrimonio vissuto cristianamente.
 Possibile? Che significa sposarsi da cristiani?
Ormai i matrimoni sembrano tutti uguali: in chiesa, in municipio, in una grande villa... cambia solo il luogo, ma la sostanza è sempre la stessa, cioè una bella cornice dentro la quale si mette la propria promessa di volersi bene per tutta la vita. Però, con la riserva che ognuno dei due possa riprendersi la propria libertà se le cose non vanno bene.
Ormai troppi giovani pensano il matrimonio così.
Non siamo pessimisti, ma realisti.
Se avessimo la pazienza di capire cosa c’è realmente dietro la richiesta di sposarsi in chiesa, forse troveremmo una concezione lontanissima dal sacramento.
Molti giovani non si rendono conto dell’impegno che si assumono sposandosi in chiesa.
Nel sacramento del Matrimonio non c’è solo la promessa di amarsi per tutta la vita, nel rispetto e nella fedeltà. Questo vale anche per chi si sposa civilmente. C’è molto di più.
Nel matrimonio civile sono presenti solo due persone, l’uomo e la donna che decidono di legare le loro vite in un rapporto di amore che dura tutta la vita. Nel matrimonio dei cristiani entra un terzo personaggio, Dio.

E le cose cambiano profondamente.
Perché la presenza di Dio è diversa da quella di tutti gli altri invitati.
Dio non viene per assistere a una festa, ma per fare una proposta gli sposi.
Promette la riuscita del loro rapporto, cosa che nessuna creatura può garantire, neppure gli sposi.
Ma a condizione che si modelli l’amore degli sposi sul suo, cioè che si amino con un amore totale, fedele, misericordioso. Promette, soprattutto, di dare un supplemento di amore che li renderà capaci di amarsi come ama lui.
Ecco la grande differenza.
È un matrimonio originale e impegnativo che comporta una seria preparazione.
Il modello non è l’amore delle telenovela o dei romanzi rosa; ma è l’amore del Cristo, che impegna la propria vita per la salvezza della persona amata.
Solo così l’uomo e la donna possono affidarsi l’uno all’altra. Allora, vivere in due diventa bello e desiderabile.
Libero addattamento  Nevio B