venerdì 3 giugno 2011

13 giugno SANT'ANTONIO

La via della sapienza è la via dell’umiltà
“Seguimi!” […] “Ti mostrerò la via della sapienza; ti condurrò per i sentieri della rettitudine; quando vi sarai entrato non saranno intralciati i tuoi passi, e se corri non inciamperai” (Pro 4,11-12). La via della sapienza è la via dell’umiltà: ogni altra è via della stoltezza e della superbia. Le vie giuste ci hanno mostrato quando ha detto: “Imparate da Me” (Mt11,29). Il sentiero è largo solo due piedi (circa mezzo metro), di modo che una persona non può affiancarsi all’altra; ed è chiamato in lat. Semita, quasi a dire semis iter, mezza strada, da semis, metà, e iter, strada. I sentieri della rettitudine sono la povertà e l’obbedienza, e per essi Cristo, povero e obbediente, ti guida con il suo esempio. In essi non c’è alcuna tortuosità, ma tutto è diritto e chiaro. Ma – cosa meravigliosa! -, pur essendo così stretti, si afferma che in essi il cammino non è intralciato. Invece la via del mondo è larga e spaziosa; ma per i secolari, che vi camminano come ubriachi, essa non è mai abbastanza larga: per l’ubriaco la via è sempre stretta, per quanto larga sia. La malizia, la perfidia trovano tutto stretto; invece la povertà e l’obbedienza, proprio per il fatto che sono strette danno la libertà: perché la povertà rende ricchi e l’obbedienza rende liberi. E colui che corre dietro a Gesù in questi sentieri non trova l’inciampo della ricchezza e della propria volontà. “Seguimi”, dunque, e ti mostrerò “ciò che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrò in cuore d’uomo” (1Cor2,9). “Seguimi, e ti darò” – come è detto in Isaia – “tesori nascosti e ricchezze ben celate” (Is45,3); e ancora: “Allora vedrai e sarai raggiante, si meraviglierà e dilaterà il tuo cuore” (Is60,5). Vedrai Dio faccia a faccia, com’Egli è; sarai ricco di delizie e delle ricchezze della duplice stoal dell’anima e del corpo; il tuo cuore sarà estasiato di fronte ai cori degli angeli, ai troni dei beati, e così si gonfierà di gioia e proromperà nel canto dell’esultanza e della lode. Dunque “seguimi!”. Sant’Antonio di Padova
articolo e foto di Andea Betto

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