domenica 14 novembre 2010

Alluvione ... da non dimenticare

Dopo l'alluvione: affrontare la prova con intelligenza costruttiva, con fiducia e solidarietà

In questi giorni mi sono recato a visitare le popolazioni colpite dall’alluvione in varie località della nostra Diocesi. Ho incontrato uomini, donne, bambini, giovani e anziani; famiglie che, costrette ad abbandonare la loro casa, sono state accolte nelle strutture messe a disposizione dai Comuni e dalle parrocchie.

A Veggiano sono pure entrato in alcune abitazioni che erano state allagate, verificando i danni causati. Ho visto persone in lacrime e preoccupate. Ho cercato di portare una presenza e rivolgere una parola di fiducia, di incoraggiamento e il conforto della fede e della preghiera. Sono rimasto impressionato dal generoso e indefesso impegno di tanta gente che si è prodigata per venire in soccorso a quanti sono stati colpiti dall’alluvione e lenire il loro disagio: Sindaci, Vigili del fuoco, Protezione civile, Croce Rossa, Carabinieri, Volontari. I parroci e le parrocchie, insieme a tanti fedeli, giovani e adulti, sono stati subito premurosamente vicini alle persone alluvionate, mettendo a disposizione strutture, offrendo soccorsi di prima necessità.
È stata una bella testimonianza che merita di essere sottolineata.
Dopo questa prima fase di aiuto, che permette a tutti di fare ritorno nelle loro abitazioni, si rende necessario rilevare i danni di vario genere – in alcuni casi piuttosto ingenti – e trovare i mezzi per riparare e ricostruire. Da parte della Comunità cristiana, e in particolare della Caritas, assicuriamo il nostro impegno di condivisione e di solidarietà effettiva.
A questo scopo raccomando la colletta particolare che viene proposta nelle Chiese la prossima domenica 14 novembre. Incoraggio, inoltre, le parrocchie e i vicariati delle zone colpite ad intraprendere altre iniziative di preghiera, di carità e di sostegno alle persone e famiglie duramente colpite dalla calamità.
Auspico che, in maniera competente e responsabile, da parte delle Autorità e degli esperti, siano studiate le cause remote ed eventuali inadempienze che hanno provocato la grave alluvione, adottando le misure necessarie perché questo disastro non abbia a ripetersi.
Auspico inoltre che i partiti e le forze politiche, mettendo da parte divergenze, collaborino concordemente per il bene comune.
Facciamo in modo che questo evento doloroso ci renda più umili, più solidali, più attenti alla salvaguardia del territorio, e ci solleciti anche a rivedere modelli e stili di vita.

Confidiamo nella Provvidenza divina che aiuta a trovare beneficio anche dalle calamità.


Antonio Mattiazzo, vescovo di Padova

Nessun commento:

Posta un commento