Il 16 novembre si è riunito il CCP dopo l’incontro di formazione congiunta a livello vicariale di domenica 7 novembre a Santa Giustina in Colle.
Presenti 13 membri del Consiglio guidati da don Gianluigi. Dopo la breve preghiera iniziale, la lettura e l’approvazione del verbale delle sedute precedenti su proposta del Parroco si è preso in considerazione il problema delle Unità Pastorali, dato che anche il nostro vicariato dovrà presentare al Vescovo un progetto e una proposta concreta. La nostra parrocchia potrebbe essere coinvolta perché ci sono delle caratteristiche che la candidano nella futura Unità Pastorale.
Le Unità Pastorale non sono una novità nella realtà della nostra chiesa nazionale e diocesana , nascono da esigenze e risposte a cambiamenti culturali ed ecclesiali.Non sono fusioni di più parrocchie vicine o piccole parrocchie assoggettate ad una più grande, ma un modo nuovo di collaborare tra parrocchie vicine e/o un coordinamento più costruttivo delle varie attività pastorali e soprattutto sono realtà riconosciute dalla Chiesa, dal Vescovo.Tali Unità Pastorali possono essere di diverse forme; ad esempio: più parrocchie affidate ad un solo parroco; più parrocchie con più parroci e tra questi un coordinatore o attività affidate ad un parroco per più parrocchie ecc. Si auspica per tale realizzazione che i parroci vivano insieme e che ci siano più collaboratori e figure ministeriali (diaconi permanenti ad esempio)
Si chiarisce subito che è necessario capire che nessuna parrocchia viene soppressa ma che si realizza invece il principi odi sussidiarietà, rimangono le strutture e gli organismi della parrocchia.
Non è facile far passare alla gente, ai cristiani abituati da decenni e secoli ad un cambiamento del genere. Ciò può avvenire se si riscoprono i valori fondanti della comunità cristiana : un solo spirito, un solo battesimo, un solo Signore Gesù,
Ecco quindi che si auspica maggiore collaborazione tra laici e presbiteri, una lenta e progressiva formazione ad una mentalità di comunità nuova, più aperta superando quei campanilismi che dividono i credenti, facendo crescere uno spirito di comunione e di fraternità, di collaborazione.
Cavino, Arsego e San Giorgio, data la loro omogeneità del territorio, di storia di servizi e di vissuto sociale potrebbero candidarsi a costruire la prima Unità Pastorale del vicariato.
I presenti hanno esposto perplessità e vantaggi di tale ipotesi: dati i tempi lontani confidano in una maturazione di spirito comunitario di tutti parrocchiani appartenenti.
Altri problemi pastorali sono poi stati presi in considerazione: il tema prossimo dell’Iniziazione cristiana oggetto di lavoro pastorale proposto dagli Orientamenti e la necessità di costituire un gruppo CARITAS a Cavino, A tale proposito Il parroco ricorda che a Cavino ci saranno tre incontri di formazione per animatori-peratori Caritas organizzato dal vicariato e dovrebbe essere di stimolo per i cavinesi per iniziare ad operare in modo organizzato. Si fa notare che a Cavino c’è “una caritas” individuale che lavora nel sommerso, ma che sembra aver paura di appartenere ad una ’organizzazione o associazione ufficiale forse perchè troppo impegnativa l’adesione.
a cura di Nevio B.
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